venerdì 2 agosto 2013

Carne, musica e altro

Ponte del Lovo è molto più che una semplice storia d'amore, e non lo dico per vantarmi di essere riuscito a scrivere, al primo tentativo, un romanzo completo, avvincente, per nulla scontato e capace di spaziare, di farsi spazio, ovunque un millimetro vuoto chieda la sua dose di pienezza.
Basterebbe leggere i commenti delle lettrici/lettori per capire che non sto vaneggiando; basterebbe sfogliarlo, per comprendere la precisa e forte volontà di andare oltre il luoghi comuni, senza falsi pudori o ipocrisie:  più che una volontà, l'innata necessità di guardare sempre nella direzione di quell'oltre.

Ponte del Lovo parla di carne, di cuore e di mente. Ponte del Lovo suona. Ponte del Lovo è anche fotografia. E proprio ammirando una fotografia, oggi pomeriggio, ho pensato:
" ... questo fotografo/a è un genio. In uno scatto è stato capace di riassumere tutto quello che il sottoscritto ha detto in quasi trecento pagine... "

Questa è la foto. (c) Alex Wilson





Un corpo di donna ( la mia eterosessualità limita le vedute... ), un braccio, una mano, un cigno, un canto, un'atmosfera.
Così, un bianco e nero, semplice e penetrante. Carne non banalizzata, corpo che tutto contiene. Carne che va oltre la bellezza delle forme, che è richiamo per i pensieri, per i sentimenti, per le vibrazioni ormonali. Lo scatto di un genio.



Carne che diventa musica, musica che diventa carne, movenze immortalate che comunicano, emozionano. Anche all'interno del mio sito www.pontedellovo.com
potete trovare diverse fotografie ma i cellulari, seppur dotati di tanti megapixel, mai
arriveranno a produrre le opere d'arte di certi professionisti. Diamo spazio ad alcuni di loro allora, perché se lo meritano.



Mani e piedi, insieme.
Camminare con mani e piedi, insieme.
Eleganza quasi soffocante e ancora musica, 
ancora note, note invisibili che valgono interi romanzi.
Caviglie e talloni in perfetta armonia.

E un riflesso che copia, che sdoppia, che grida amore per ogni pezzetto della creatura che amiamo.

Un riflesso d'autore.
Un autore che sa riflettersi ed immergersi nella vita, nel mondo, nelle sue meraviglie.
Una macchina fotografica che, ancora una volta, ha la capacità di suonare, di sparare melodie più oltre dell'oltre.








E di questa cosa vogliamo dire?
La linea lucente di un seno.
La curva lucente di un'anca.
Dobbiamo aggiungere altro?
Un seno che è quasi luna nella notte più scura.
Un'anca che è certamente madre di ogni futura, possibile bellezza; madre di creature, generatrice di micro mondi sparsi nel mondo sconfinato di quel cielo nero nel quale si staglia con le sue curve.
Donna mondo. Mondo donna. Non si scappa, così è.
E così, un altro genio, sicuro figlio di un seno e di un ventre, ha compiuto il suo miracolo fotografico.




Allora, basta raccontarsi bugie.
La carne è lo strumento, quello meglio accordato, quello capace di riempire ogni millimetro, ovunque il millimetro si trovi. Nella mente, nel cuore. Nel passato, nel presente. La carne è il più affidabile dei custodi e, senza un simile custode, saremmo esposti continuamente a ruberie, angherie, insulti.

Da uomo, grido allora al corpo di una donna.
Grido se posso sentirlo suonare.
Mi emoziono se, con un libro, di tutte le sue bellezze sono riuscito a parlarne senza annoiare.




PS: non ho indicato tutti i copyright soltanto perché mi è stato impossibile reperirli

2 commenti:

  1. Foto molto belle e suggestive come i commenti che le accompagnano...Un unico appunto mio simpatico amico, mi sembra sia la linea di un gluteo e non di un'anca quella che s'intravede ;-)
    Patty

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    Risposte
    1. Cara Patty, io insisto...
      Secondo me la modella è girata in modo tale da lasciar intravedere anche il gluteo ma, prima di arrivare dietro, è l'anca a dominare lo scatto.
      Ammenoché, assordato dalla fotografia, io non abbia perso pure la vista :-)

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